Hai mai sentito parlare dell’Ora delle Streghe? Molte neomamme ci si sono trovate a fare i conti a loro malgrado. L’Ora delle Streghe nei neonati si riferisce generalmente a un periodo di tempo, solitamente nelle prime settimane o mesi di vita, in cui il neonato sembra diventare particolarmente irritabile e difficile da consolare durante le ore serali o notturne. E allora che fare? Te lo dico in quest’articolo.
“Ciao Viviana ho bisogno di te! La mia bimba da quando è tornata a casa non è la stessa che mi avevano venduto in ospedale.
È pazzesco perché di mattina e nel primo pomeriggio è una neonata angelica nel senso che mangia e dorme praticamente in automatico e anche cambiarle il pannolino è quasi un problema perché dorme di continuo, ma nel tardo pomeriggio/notte diventa un’altra. Fa fatica ad addormentarsi, piange e si dispera. Non ha i mal di pancia perché la vedo che non si tira le gambe né fa espressioni di dolore, ma è come se non riuscisse a rilassarsi più dopo una certa ora. Stanotte abbiamo toccato il fondo con lei sveglia dalle 12.30 alle 3. Siamo impazziti!”
Ho ricevuto questa richiesta di aiuto e so che moltissime mamme si riconoscono in queste righe, quindi rispondo con una lettera aperta!
Dirti che non sei sola non ti aiuta per nulla, lo so, ma se dovessi chiedere in giro ti accorgeresti che questo sembra essere un comportamento comune nei neonati.
Ovviamente parlane sempre con il pediatra, ma il fatto che sia comune non significa che sia facile da gestire, soprattutto per le mamme di primi bimbi, distinguere l’irrequietezza da dolore e disagio, da quella comune serale.
Vediamo insieme perché accade.
Come si sviluppa il neonato
Per capire i neonati e cosa succede loro dobbiamo fare un passo indietro nella nostra evoluzione e nella loro formazione intrauterina.
Parto davvero alla lontana ma credo serva per capire meglio cosa succede.
Tutto ha origine da due cellule che formano i tessuti. I primi tre strati di tessuto sono come tre lamelle una sull’altra: esterna, interna e intermedia che, a seconda della loro posizione, si chiamano Ectoderma, Mesoderma ed Endoderma.
Durante lo sviluppo dell’embrione, quella piccola parte dell’embrione chiamata Ectoderma, si ripiega progressivamente su sé stessa formando la Placca Neurale da cui origineranno poi le varie parti del sistema nervoso.
La cosa interessante da sapere ora è che lo stesso foglietto costituisce anche la pelle e sue strutture derivate, come ad esempio il rivestimento epiteliale interno della bocca e del retto, recettori sensoriali epidermici, cornea e cristallino, midollare surrenale, smalto dei denti, ossa dermiche e infine il tessuto nervoso. Non è magnifico?
Forse ora ti chiederai perché te lo spiegando.
Ti rispondo subito: quello che succede alla pelle, agli occhi o alla bocca di un neonato arriva dritto-dritto al cervello dove viene decodificato e archiviato in engrammi di memorie.
Curiosità: sai perché i bimbi ad un certo punto dello sviluppo portano tutto alla bocca? Lo fanno per imparare, decodificare e memorizzare rapidamente.
Il cervello è costituito approssimativamente da 90 miliardi di neuroni e da un numero ancora più elevato di cellule gliali, che vengono generati durante il periodo embrionale a partire da diversi tipi di cellule staminali neurali, la cui proliferazione è estremamente ben organizzata nel tempo e nello spazio. La moltiplicazione delle cellule staminali è molto attiva durante le fasi precoci dello sviluppo cerebrale e cessa quasi completamente nella vita post-natale.
Alcuni sistemi sono già maturi alla nascita altri completano il loro sviluppo fuori dall’utero, come la vista che è uno dei sensi che si completa nel tempo.
Alla nascita, il bambino vede attraverso una struttura matura prima della nascita, riesce a definire il movimento e la distanza di un oggetto nello spazio, ma non la forma e il colore.
La parte periferica della retina è quasi completa, mentre altre zone come la fovea sono ancora immature poiché seguono due livelli evolutivi diversi. La mielinizzazione del nervo ottico, alla nascita, è ancora in corso; è rapida nei primi 4 mesi di vita e poi rallenta e termina intorno ai due anni d’età.
Le immagini dai due occhi devono integrarsi, manca la visione della Profondità, così come la capacità di seguire gli oggetti in un movimento naso-temporale, tutto questo richiede la maturazione della zona corticale del cervello che avviene nei primi mesi di vita.
Quindi per farla breve: il cervello del neonato è costantemente in fase di lavoro e immagazzinamento.
Tutto quello che vede, ogni stimolo tattile, ogni cosa che assaggia, contribuisce alla maturazione del suo cervello.
Per approfondire ulteriormente i motivi del pianto del neonato
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L’Ora delle Streghe e il pianto del neonato: come correre ai ripari
Ma perché impazziscono la sera e perché appena nati sono invece tranquilli angioletti?
In alcuni paesi l’ora serale è definita Ora della Strega: come se una strega cattiva si impossessasse dei nostri figli rendendoli mr. Hide.
In molte tradizioni questa cosa è ben nota e le nonne, le sorelle, le amiche corrono in soccorso delle neomamme.
Quello che succede è che più stimoli ricevono durante il giorno, (visite di amici, immagini o esposizione al tocco e/o a suoni sconosciuti) più tensione scaricano durante la sera, mentre tutte queste informazioni vengono elaborate.
Questo significa che dobbiamo isolare i nostri bambini?
No, assolutamente; ma dobbiamo sapere che hanno bisogno di scaricare la tensione e di essere contenuti mentre lo fanno.
Se durante il giorno ci sono state tante cose nuove, prepariamoci ad una notte di fuoco.
I primi mesi saranno di sicuro i più faticosi per tutti.
Quello che li aiuta a tranquillizzarsi è sentire la vicinanza anche fisica dei genitori, in particolare della mamma.
Sentire il suo profumo, il battito del cuore, il rumore dei suoi organi interni, lo fa tornare con la memoria al posto sicuro in cui è cresciuto: l’utero della mamma.
Appena nati sono calmi e tranquilli perché anche loro hanno affrontato il parto con tutta la cascata di ormoni correlati e si stanno lentamente riprendendo.
Cosa fare se il tuo bambino “ha scambiato il giorno per la notte”
C’è poi un’altra cosa che si sente dire spesso dalle mamme: “Il mio bambino ha scambiato il giorno con la notte!”
Siamo sicuri che sia vero o è esattamente il contrario?
Quello che succede durante la vita intrauterina è che di giorno, durante le normali attività in movimento della mamma, i bambini vengono cullati amorevolmente dormendo pacificamente.
Di notte, quando invece le mamme dormono sdraiate, i bambini passano più tempo svegli cercando di riprodurre un movimento in grado di cullarli nuovamente. Calcetti o grandi giravolte ne sono la riprova.
Quindi cosa facciamo in questi 3/4 mesi iniziali per non soccombere ai nuovi ritmi?
Ne parlo tanto nel mio corso dedicato al Sonno del Neonato e in quello sul Post Parto, ma un consiglio importante te lo voglio dare anche ora: rallenta e cerca di seguire i bisogni del tuo corpo e quelli del tuo bambino.
Tienilo a contatto il più possibile, evita le over stimolazioni diurne, segui i ritmi lenti dell’allattamento anche se allatti con il latte artificiale, fai qualcosa che lo tranquillizzi verso sera e chiedi aiuto!
I bambini crescono in fretta e anche se oggi non ti sembra di vedere la fine, questo tempo passerà in un baleno, ma tu avrai contribuito alla preparazione di un adulto “neurologicamente maturo”.
10 strategie efficaci che ti possono aiutare a gestire questa condizione
- Routine Calma. Crea una routine serale rilassante per il tuo neonato. Questo può includere un bagno caldo, una breve storia o una canzone dolce. Mantenere una routine costante può aiutare il tuo neonato a riconoscere quando è il momento di rilassarsi e andare a letto.
- Controllo della Luce. Durante la notte, mantieni l’ambiente buio e tranquillo. La luce intensa può disturbare il sonno del neonato e renderlo più irrequieto.
- Allattamento o Biberon. Assicurati che il tuo neonato sia ben nutrito prima di andare a letto. Un pasto soddisfacente può aiutare il neonato a sentirsi più confortato e addormentarsi più facilmente.
- Calma e Consolazione. Quando il tuo neonato sembra agitato, prova a tenerlo vicino a te e coccolarlo. Puoi provare a cullarlo dolcemente o a cantare una canzone tranquilla. La pelle a pelle può anche essere molto rassicurante per i neonati.
- Pacifier o Ciuccio. Alcuni neonati trovano conforto nel succhiare un ciuccio o un succhiotto. Questo può aiutare a calmare il loro bisogno di suzione non nutritiva.
- Evita Stimolazioni Eccessive. Riduci la stimolazione visiva e sonora durante l’ora delle streghe. Evita la televisione o altri suoni forti e mantieni un ambiente tranquillo.
- Controllo del Pannolino. Assicurati che il pannolino del tuo neonato sia asciutto. Un pannolino sporco può causare disagio.
- Conforto del Movimento. Alcuni neonati si calmano quando vengono cullati o spinti dolcemente. Puoi provare a utilizzare un dondolo o una sedia a dondolo.
- Monitorare la Temperatura. Assicurati che il tuo neonato non abbia troppo caldo o troppo freddo. Vestilo adeguatamente per la temperatura ambiente.
- Pianificazione di Riposo per i Genitori. È importante che anche i genitori abbiano un sonno adeguato. Chiedi aiuto ad amici o parenti per poter riposare quando necessario, in modo da essere più energici e pazienti durante l’ora delle streghe.
Questo è solo un piccolo schema di quello che puoi fare per gestire il pianto del neonato.
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Ti abbraccio,
Viviana
Ciao sono Viviana, ostetrica con più di 20 anni di esperienza in sala parto e 25 come istruttrice di tecniche di meditazione. Sono autrice di libri e di corsi online in cui aiuto le donne a vivere una maternità consapevole con il mio metodo Pronte a Rinascere. Sono centinaia le mamme che ogni giorno seguono i miei consigli dal vivo e online. Se cerchi informazioni su gravidanza, parto, post partum, allattamento e primi mesi di vita del bambino sei nel posto giusto!