Parto in casa: hai mai pensato a questa possibilità?
In occasione della Giornata Internazionale del parto in casa che sarà il 6 giugno ho pensato di dedicare ancora un altro articolo a questa opportunità. Dico “un altro” perché è un tema che ho già trattato nel mio blog perché penso ci sia bisogno di molta consapevolezza e informazione a riguardo. A questo link trovi il mio primo articolo sul parto in casa. Ma vediamo insieme tutto quello che c’è da sapere per sceglierlo consapevolmente.
Parto in Casa: la scelta
Innanzitutto devi sapere che solo lo 0,4% delle donne italiane sceglie di partorire tra le mura domestiche (nel Nord Europa la percentuale sale al 14%, in Olanda addirittura al 32%) e quasi nessuno sa che in alcune regioni il costo del parto in casa è sostenuto dal sistema sanitario nazionale.
Se il parto in ospedale sembra essere il più gettonato, da qualche anno a questa parte, però, aumenta il numero delle donne che preferiscono dare alla luce il proprio bambino tra le mura di casa.
Ecco perché il 6 giugno si celebra la Giornata internazionale del parto in casa.
La possibilità di partorire tra le mura domestiche dev’essere garantita come una delle alternative al parto in ospedale, e deve poter essere una scelta possibile per tutte le donne.
Purtroppo in Italia quella del parto in casa è una via ancora poco battuta perché le problematiche sono diverse.
C’è poca informazione al riguardo, il sistema sanitario nella maggior parte delle regioni non sostiene o rimborsa i costi e nemmeno passa l’assistenza domiciliare post parto.
La mia mini guida alla scelta consapevole del parto in casa.
Chi può partorire a casa?
Qualsiasi donna, senza limiti di età, se è in buona salute e sta portando avanti una gravidanza non a rischio. Il travaglio deve iniziare spontaneamente tra la 37° e la 42° settimana e il bambino, del tutto sano, dev’essere in posizione cefalica.
Partorire in casa è sicuro?
Il parto in casa è totalmente sicuro e lo conferma anche l’Oms. Rispetto a un tempo, oggi si conoscono profondamente le infezioni, abbiamo gli antibiotici e tutto il necessario per far fronte a eventuale problematiche. Negli ultimi anni il parto è stato sovramedicalizzato: nella maggior parte dei casi non c’è necessità di intervento medico.
Perché partorire in casa?
Di solito chi sceglie di partorire in casa lo fa perché è alla ricerca di naturalità, ha desiderio di intimità, ha precedentemente fatto un parto positivo in casa o ha avuto un’esperienza negativa in ospedale. Inoltre diminuiscono di molto le possibilità di lacerazioni e aumenta la possibilità che l’allattamento al seno vada subito a buon fine.
Guida consapevole al parto in casa: gli 8 punti
Ma quali sono i primi passi che devi compiere se vuoi partorire in casa? Eccoli in 8 punti.
- Pensaci per tempo: dev’essere una scelta ponderata, che non può essere fatta all’ultimo. Devi arrivare preparata al momento, nel quale sarai affiancata da ostetriche specializzate.
- Coordinati con con chi vive sotto lo stesso tetto: tutti devono accogliere questa iniziativa.
- Comprendi le offerte del territorio in cui vivi (si può partecipare a progetti di nascita a domicilio con l’assistenza pubblica come quelli offerti in Emilia Romagna o il costo è tutto sulle spalle della famiglia?)
- Individua le ostetriche professioniste specializzate nel parto in casa.
- Valuta la possibilità di scegliere le case maternità come opzione alternativa: solitamente sono vicino agli ospedali, in caso ce ne fosse bisogno, anche se gli interventi sono pochi in questo senso.
- Capisci se ci sono le condizioni necessarie, mediche ma anche pratiche.
- Prepara la casa alla nascita e, se ci sono dei figli, pensa a come gestirli: entreranno a far parte della nascita oppure no?
- Pensa a un corso preparto: è necessario fare un corso di preparazione al parto efficace per il parto domicilio, per conoscere bene cosa succede nella fisiologia del parto e attivare percorsi che ci aiutino a comprendere come gestiamo noi l’intensità del parto. A tal proposito ti indico il mio, Parto Consapevole, un corso molto completo interamente online: puoi iscriverti da qui.
Ultima riflessione, la cosa importante è che quando arriverai alla scelta finale di partorire in casa, devi ricordarti che c’è una minima percentuale di casi in cui non si può portare a termine il parto a domicilio ma bisogna spostarsi in una struttura sanitaria.
Nella bassa percentuale di emergenza, il personale che assiste è preparato a gestirla durante l’eventuale trasferimento in ospedale, inoltre oggi conosciamo bene come prevenire le infezioni durante il parto, che erano la causa di rischio più alta dei parti prima dell’avvento degli antibiotici.
In ogni caso è bene apprestarsi a vivere l’evento come qualcosa di naturale e accettare l’impossibilità dell’ultimo momento.
Se vuoi continuare ad approfondire l’argomento puoi leggere un altro articolo che ho scritto dedicato al parto in casa, corredato anche da un mio video.
Spero di esserti stata utile con questa mini guida sul parto in casa. Per conoscere tutti i miei consigli, maturati in più di quindici anni di esperienza come ostetrica, su come affrontare le varie fasi della gravidanza e il parto, puoi iscriversi al mio WEBINAR GRATUITO dal titolo “Le 10 cose che devi sapere prima di partorire” che tengo ogni martedì.
Inoltre, puoi rimanere aggiornata su tutti gli argomenti che riguardano la maternità (anche POST PARTO e ALLATTAMENTO) seguendo il mio account Instagram (che trovi cliccando QUI).
Un abbraccio,
Viviana.
Ciao sono Viviana, ostetrica con più di 20 anni di esperienza in sala parto e 25 come istruttrice di tecniche di meditazione. Sono autrice di libri e di corsi online in cui aiuto le donne a vivere una maternità consapevole con il mio metodo Pronte a Rinascere. Sono centinaia le mamme che ogni giorno seguono i miei consigli dal vivo e online. Se cerchi informazioni su gravidanza, parto, post partum, allattamento e primi mesi di vita del bambino sei nel posto giusto!