dolore del parto

Dolore del parto: a cosa paragonarlo e come affrontarlo (VIDEO)

È innegabile: quando si pensa al momento della nascita, si pensa al dolore del parto. 

Lo so e se sei qui alla ricerca di questo argomento e perché qualcuno ti ha raccontato la sua esperienza di parto o semplicemente la sua idea di dolore del parto.

Capita sempre che chi è alla prima gravidanza si lasci influenzare da quello che sente dire dalle amiche o conoscenti o da quello che si trova scritto in giro sul web. 

Questo non fa altro che peggiorare il tuo stato emotivo e non ti aiuta affatto.

Ecco perché in quest’articolo voglio aiutarti ad attribuire al dolore del parto un’accezione totalmente diversa, aiutandoti a capire a cosa paragonarlo, come viverlo e come affrontarlo illustrandoti quali sono i metodi di controllo del dolore a tua disposizione. 

Vedrai che a fine lettura e dopo aver guardato il mio video, avrai cambiato totalmente idea sul dolore del parto e saprai cosa fare per superarlo. 

Dolore del parto: non è uguale per tutte e la sua percezione dipende dall’ambiente che ci circonda

Il parto non è una passeggiata ed è normale che quando parliamo di “travaglio” vengono subito in mente immagini che possono spaventare.

Del resto se il parto fosse un’esperienza semplice, immediata e indolore non sarebbero stati scritti libri sull’argomento, non ci sarebbero approfondimenti e non sarebbe nemmeno necessario prepararsi.

Però, è anche vero che il dolore si manifesta in modo totalmente differente a seconda di chi lo sperimenta.

Quindi, quello che mi piacerebbe condividere con te in questo preciso momento è la certezza che non esiste un’unica sensibilità al dolore. 

Sappiamo che ognuna di noi ha la sua soglia personale del dolore, ma soprattutto dovremmo avere sempre molto chiaro in testa che è l’ambiente in cui si vive una determinata esperienza a condizionare in modo determinante la nostra capacità di gestire o meno l’esperienza stessa.

Dicendoti questo non voglio negare che il parto è un’esperienza potente (una delle più potenti della vita di una donna).
Il parto è un’esperienza così potente da trasformarti per sempre facendoti capire, se riuscirai ad arrivare preparata al momento con fiducia nelle tue capacità, che devi subito smettere di sottovalutarti.

Ovviamente le trasformazioni a cui il tuo corpo va incontro, la stessa compressione di alcuni nervi, scatenerà una risposta nel tuo organismo, molto simile all’esperienza di dolore.

Ciò che peggiora il dolore del parto

L’ansia, la paura, la tensione, la preoccupazione o semplicemente il disagio che senti a causa di una data situazione che stai vivendo peggiorano la percezione del dolore del parto.

Uno degli esempi che più mi piace fare per far comprendere questo concetto è quello del mal di testa. 

Se hai mal di testa ciò che tenderai a fare per sentirti meglio è tornare a casa, andare in camera a riposare magari con luci soffuse e una leggera musica di sottofondo o più semplicemente resterai in silenzio sdraiata dedicandoti al relax. 

Una condizione totalmente diversa dall’andare in un supermercato affollatissimo o concentrarsi in un meeting di lavoro. 

Ti dico questo per chiarire che la percezione del dolore che abbiamo dipende moltissimo anche dalla nostra capacità di gestirlo.
Tutto quello che abbiamo intorno e l’ambiente in cui ci troviamo a vivere l’esperienza può cambiare e modificare l’esperienza stessa.

Quindi il dolore del parto dipende molto dal nostro vissuto e dalla modalità con cui affrontiamo questa situazione.

I meccanismi del dolore e la sua interruzione 

Il dolore viene trasmesso attraverso le innervazioni, una serie di nervi che portano il messaggio dalla periferia verso la zona centrale.

Nella prima fase del travaglio il dolore è connesso alle fibre muscolari del collo dell’utero che si aprono e si si stirano, poi, prodotto dalla contrazione della parete uterina. Successivamente, il dolore riguarda il canale del parto che può stirarsi e lacerarsi così come il perineo e la pelle della vulva.

Alcuni di questi dolori molte donne li hanno già provati nella propria esistenza, ma con intensità minore.

Ovviamente questi “input” dolorosi possono essere interrotti con alcuni metodi farmacologici come ad esempio l’epidurale che aiuta durante tutta la fase del travaglio a non percepire le sensazioni di dolore. 

Di epidurale te ne accennerò più avanti ma se vuoi approfondire l’argomento puoi leggere un articolo che ho dedicato all’anelgesia epidurale e cosa devi sapere per decidere se farla.

Inoltre, puoi accedere alla mia GUIDA sul PARTO CON EPIDURALE andando qui.

Parto con epidurale

Rimane comunque sempre il fatto che durante il periodo espulsivo si innescano dei meccanismi che sono completamente diversi e che non possono essere completamente coperti dall’epidurale perché altrimenti non avresti più la possibilità di muovere le gambe o di capire come indirizzare accompagnare il bambino verso il canale del parto.

Ecco perché, anche nel caso in cui scegliessi l’epidurale, dovrai essere pronta e conoscere altri metodo di controllo del dolore per partecipare attivamente alla fase del periodo espulsivo mantenendo anche durante tutta la fase dilatante il corpo in movimento e prendendo parte in team con il tuo bambino all’esperienza meravigliosa della nascita.

Dolore del parto: cambiamo il paradigma

Quello che mi piacerebbe che tu facessi adesso è di provare a cambiare totalmente il tuo paradigma, la tua accezione sul dolore del parto.
Per far questo potrebbe aiutarti usare parole diverse per definirlo.

Da ora in avanti vorrei che tu chiamassi “dolore del parto” “potenza” e le “contrazioni” “onde”.

I metodi di gestione del dolore del parto

È chiaro che affrontando questa esperienza dovrai prepararti per sapere come muovere il tuo corpo e come gestire alcune delle tecniche che hai a disposizione per rendere più gestibile questa “esperienza di potenza” che ti attende.

Devi sapere che esistono diversi metodi di controllo del dolore del parto che possono essere naturali o farmacologici. 

Tra i metodi farmacologici c’è l’utilizzo del protossido d’azoto da inalare o l’epidurale e  in alcuni rarissimi casi altri farmaci.

Tra i metodi naturali, invece,  c’è il movimento, il massaggio, la potenza dell’acqua, il calore e l’aromaterapia, la digitopressione o altre tecniche come l’agopuntura o semplicemente anche la possibilità di avere un rapporto una persona al tuo fianco di fiducia che ti faccia sentire al sicuro e protetta.

dolore del parto metodi di controllo

LEGGI ANCHE: Partorire senza dolore: 10 modi per ridurre il dolore del parto

Per approfondire ognuna di queste possibilità, ti consiglio di valutare d’iscriverti al percorso che ho creato sulla gestione del dolore e della paura del parto. L’ho ideato espressamente per permetterti di affrontare questa esperienza serenamente e senza traumi. 

Solitamente nei corsi preparto non vengono trattati nello specifico tutti questi argomenti e fornite questo genere d’informazioni, ecco perché ho ideato un percorso apposta

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Dolore del parto: le tue risorse interne

Oltre alle risorse esterne e ai metodi di cui ti ho parlato, farmacologici e naturali, il tuo corpo ha delle risorse interne fondamentali, tra cui quelle ormonali.

Gli ormoni sono delle sostanze prodotte in certe fasi del parto e travaglio e che sono delle vere e proprie “droghe” in grado di farti percepire una sensazione di potenza molto inferiore rispetto a quella reale.

Chiaro è che per fare in modo che queste sostanze siano prodotte in modo fluido dal tuo organismo, l’ambiente gioca un ruolo importantissimo.

Per questo devono essere create tutte le condizioni giuste per rispettare il luogo in cui avviene il miracolo della nascita e permettere che la fisiologia del corpo della donna sia libera di dare pieno sfogo a tutto ciò che sia in grado di farla sentire bene e a proprio agio in quel momento. 

LEGGI ANCHE: L’ossitocina: l’ormone timido

 

Concludendo, se dovessimo definire il concetto di dolore del parto dovremmo pensare a qualcosa di completamente diverso rispetto all’idea di dolore che abbiamo in mente. 

Non equivale né a rompersi un osso o rompersi un dente o altri dolori dati da traumi ma è un qualcosa che ha un fine ultimo, uno scopo che è la nascita del tuo bambino.

Per questo il tuo corpo ha tutti gli strumenti e i mezzi per affrontarlo e gestirlo, sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista psicologico. 

Se, poi, non fosse sufficiente quello che il tuo corpo mette a disposizione hai dalla tua moltissimi altri metodi, naturali e non, da poter utilizzare.

Quello che ti voglio stimolare a fare, quindi, è di prendere consapevolezza di ciò che sarà l’esperienza del parto ma soprattutto di scegliere il luogo in cui partorirai in base alle tue esigenze, maturate dopo un percorso di consapevolezza e dopo un buon corso di accompagnamento alla nascita.

Se ancora non hai scelto e vuoi affidarti al mio, come hanno già fatto più di 3.500 mamme in soli 2 anni, qui puoi trovare tutti i dettagli del mio corso preparto online Parto Consapevole.

Se ti sono rimasti dei dubbi sul tema del dolore del parto e di come affrontarlo, ti lascio un mio video che ti darà ancora alcune informazioni.

Nella speranza di essere stata utile ad affrontare questo argomento un po’ spinoso, ti aspetto tra le future mamme del mio corso.

Per conoscere tutti i miei consigli, maturati in più di quindici anni di esperienza come ostetrica, su come affrontare le varie fasi della gravidanza e il parto, puoi iscriversi al mio WEBINAR GRATUITO dal titolo “Le 10 cose che devi sapere prima di partorire” che tengo ogni martedì.

Inoltre, puoi rimanere aggiornata su tutti gli argomenti che riguardano la maternità (anche POST PARTO e ALLATTAMENTO) seguendo il mio account Instagram (che trovi cliccando QUI) o iscrivendoti il mio canale YouTube (vai QUI) ogni settimana pubblico un nuovo video.

Un abbraccio,
Viviana

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